L’ascesa dei marchi automobilistici cinesi in Europa: sfida e opportunità

L’ascesa dei marchi automobilistici cinesi in Europa: sfida e opportunità

Il boom delle immatricolazioni cinesi solleva preoccupazioni sull’equità del commercio e apre nuove prospettive per il settore automobilistico europeo

Il 2023 ha segnato un’esplosione dei marchi automobilistici cinesi sul mercato europeo. Durante l’anno, ben 7 nuovi brand si sono aggiunti ai 23 già presenti nei listini del Vecchio Continente.

Secondo l’analisi condotta da Jato, questa espansione si è tradotta in numeri impressionanti. I marchi cinesi hanno immatricolato complessivamente 322.000 unità nel 2023, registrando un aumento del 79% rispetto all’anno precedente e portando la loro quota di mercato al record del 2,6% (rispetto all’11,7% del 2022).

L’Unione Europea è preoccupata per questa rapida crescita e ha avviato un’indagine nel settembre scorso per valutare se i sussidi concessi da Pechino all’industria automobilistica cinese siano “sleali” nei confronti del Vecchio Continente. I risultati di questa indagine sono attesi a breve e potrebbero portare all’implementazione di nuovi dazi doganali (attualmente al 10%) già a luglio, sebbene si valutino anche tariffe aggiuntive provvisorie.

In un comunicato pubblicato il 5 marzo, la Commissione Europea ha affermato di possedere prove sufficienti per dimostrare che la produzione dei veicoli elettrici cinesi abbia beneficiato di sovvenzioni scorrette.

La Camera di Commercio cinese presso l’UE ha risposto, esprimendo delusione per la decisione degli organi decisionali europei e sostenendo che l’aumento delle importazioni nel 2023 rifletta semplicemente la crescente domanda europea di veicoli elettrici.

Tuttavia, l’ascesa dei marchi cinesi potrebbe avere conseguenze anche per i marchi europei come Volkswagen, Mini, BMW e Mercedes, che producono alcuni dei loro modelli in Cina.

Nonostante le controversie, alcuni brand cinesi stanno esplorando nuove opportunità in Europa, considerando la possibilità di costruire impianti di produzione nel continente. BYD, ad esempio, ha presentato un progetto per uno stabilimento in Ungheria lo scorso dicembre, mentre SAIC sta valutando il Vecchio Continente per un futuro impianto e per rafforzare la presenza di MG.

Sebbene l’ascesa dei marchi cinesi abbia avuto un impatto significativo nel 2023, va notato che solo 8 dei 30 marchi cinesi hanno registrato più di 1.000 unità immatricolate, con MG che rappresenta il 72% del totale. Il marchio controllato da SAIC è risultato essere il protagonista dell’anno, con un volume di vendite che è passato da 113.182 unità nel 2022 a 231.818 unità nel 2023, posizionandosi come il 20° marchio più venduto in Europa e superando marchi consolidati come Cupra, Suzuki, Mini e Mazda.

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