Nel panorama dell’industria automobilistica italiana, si delineano prospettive ambiziose e sfide significative alla luce degli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e della transizione verso la mobilità elettrica
Da un lato, si prospetta l’idea di utilizzare i fondi del PNRR per raggiungere l’obiettivo ambizioso di produrre 1,3 milioni di auto, un traguardo che coinvolge attivamente il governo, Stellantis e le parti sindacali. Questo accordo strategico mira a rivitalizzare il settore automobilistico italiano, invertendo la rotta verso una decadenza industriale che si vuole superare con un’impostazione sistemica e condivisa a livello nazionale[1].
Parallelamente, il settore si prepara alla riconversione verso la mobilità elettrica per essere allineato al 2035, anno in cui l’Unione Europea prevede l’introduzione esclusiva di auto a emissioni zero sul mercato. Questa transizione richiede un rapido miglioramento delle infrastrutture di ricarica, un uso efficiente dei fondi disponibili e una accelerazione dell’evoluzione dell’industria automobilistica verso modelli elettrici.
La sfida è duplice: da un lato, garantire una produzione automobilistica competitiva e sostenibile attraverso gli investimenti del PNRR; dall’altro, accelerare la transizione verso veicoli elettrici per rispondere alle normative europee e alle esigenze di sostenibilità ambientale. Questo scenario richiede un impegno congiunto delle istituzioni, delle aziende e dei sindacati per guidare il settore verso una nuova era della mobilità.
In conclusione, l’industria automobilistica italiana si trova in una fase cruciale di trasformazione, dove gli investimenti del PNRR e la transizione verso la mobilità elettrica delineano un futuro di innovazione e sostenibilità. La corsa verso la produzione di auto sostenibili e la semplificazione dei processi per adottare veicoli elettrici rappresentano le sfide principali che il settore dovrà affrontare per essere allineato alle nuove direttive europee e alle esigenze del mercato globale.
